Pirandello e Il berretto a Sonagli

Un saluto a tutti voi, miei lettori!

Possiamo inaugurare una nuova sezione del nostro Blog, #unarecensionealvolo .

Oggi in particolare parleremo di un’opera che mi appassiona molto:

Opera: Il berretto a Sonagli(una Commedia in due Atti).

Chi è l’autore? Luigi Pirandello nasce nel 1867 ad Agrigento, è stato uno scrittore, un poeta e un drammaturgo italiano ricco di fama e stima.

L’opera in questione prende spunto da 2 altre letture: La Verità e Certi Obblighi. In entrambe le opere si racconta di una moglie che tradisce il marito per adulterio e quest’ultimo, pur essendone a conoscenza, accetta tale situazione rassegnandosi e cercando di tutelare l’unico aspetto ancora in vita per la dignità della sua persona, l’onorabilità.

Ne Il Berretto a Sonagli Pirandello decide di focalizzare l’attenzione intorno ad una questione: qual è il costo della verità?

In questa lettura si manifesta un tema molto fragile che appartiene alla società umana , l’obbligo forzato di aderire in maniera quasi inconscia al bisogno di apparire “rispettabili”, credendo di attuare, in maniera perspicace, tali comportamenti. Soffocare le emozioni, rendere amorfa ogni possibile manifestazione di umanità, rapporti d’amore al di fuori di rapporti coniugali vissuti con pesantezza.

Pirandello, come se l’attendesse da una vita, individua al termine della sua opera teatrale, la soluzione alla condizione statica e perenne di questo circolo perverso, di dolce bugia e dolorosa verità, con un solo strumento di salvezza: la Follia.

La protagonista dell’opera dovrà mostrarsi impazzita, solo in questo modo lo scandalo sarà superato, rendendo vivido, non il duro riscontro della verità, ma la sola pazzia mentale della donna.

La verità, proprio come la pazzia, sua simile, non è accettata dai piani alti della società, ci racconta Pirandello, tutti preferiscono vivere e nascondersi dietro l’ipocrita mostra di una bugia che tutti preferiscono interpretare come realtà.

Invece la verità si mostra come il dolore, non del peccato stesso, ma come dolore dell’accettazione e della superficialità umana, incomprensiva verso coloro che con sacrificio e coraggio si permettono di vedere le cose così come in realtà sono.

La drammaturgia, come quella di Luigi Pirandello e a modo suo anche quella di un altro grande come Eduardo De Filippo, ci illustra con maestria un mondo di sadica ironia in cui il Teatro, non si fa “Maschera della maschera”, ma ci regala “a viso scoperto” il volto di quella visione folle che nei suoi meandri più profondi non è altro che un’amara Verità.

\\\  Buona Lettura !  \\\

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