La belva nell’ombra – di Edogawa Ranpo

Buongiorno cari lettori, miei cari coffees!

Siamo qui oggi, tra i primi sprazzi di luce primaverile e i forti venti che ancora governano queste giornate, per condurre un caloroso benvenuto a questo febbraio con uno dei titoli con cui ho deciso di iniziare quest’anno di letture, sotto i toni giallisti giapponesi ed inglesi, immersa da meravigliose letture ricche di buoni propositi.

Il titolo di cui si tratta è La belva nell’ombra di Edogawa Ranpo, l’iniziatore del mystery in Giappone quando, nella seconda metà dell’Ottocento, il Giappone venne a contatto con la letteratura occidentale dopo due secoli e mezzo di isolamento.

La belva nell’ombra (1928) appartiene al modello di poliziesco tradizionale, costruito sulle orme delle famose regole di S.S. Van Dine sulla composizione doverosa per un buon romanzo giallo, sia nei termini di inserimento della presenza di un detective, di un colpevole e di una vittima, sia nei comportamenti dei personaggi e sia nella sensibilità emotiva degli stessi ed in quanto tale, dividendo alcune analogie ma anche molte differenze con i classici del genere, come quelli prodotti per mano di Arthur Conan Doyle con i suoi casi assolutamente ricorrenti di Sherlock Holmes.

Proprio a tale proposito ritengo doveroso porre in analisi la corrispondenza tra gli scritti di Edogawa Ranpo ed Arthur Conan Doyle sotto i titoli rispettivamente de “La belva nell’ombra” e de “Lo scandalo in Boemia”, quest’ultima pubblicata originariamente nel 1891 sulla rivista The Strand Magazine per essere poi inclusa in seguito, nel 1892, come la prima delle storie dell’intera raccolta de Le avventure di Sherlock Holmes.

Il tema centrale di entrambe le storie è l’amore, il sentimento, il legame, la complicità. In Sherlock troviamo massimamente un coinvolgimento mentale, un bisogno interiore di un razionale distacco che vada oltre la condivisione di pensieri e psicologica intimità. Con il personaggio di Edogawa Ranpo invece, il lettore affronta le complessità di un rapporto amoroso tra fiducia, perdita e coraggio di riprendere in mano se stessi e i propri limiti, le proprie abitudini e i propri bisogni essenziali per esistere in quanto se stessi.

Avevo detto tutto ciò che avevo da dire, e rimasi lì in piedi stordito, stremato. Gettata la maschera, giaceva davanti a me una belva feroce, l’essere che fino a ieri era l’unica parte ineguagliabile del mio essere. Mentre contemplavo la sua figura gli occhi incominciarono a bruciare…

Nella suspense i due stili, quello di Edogawa Ranpo e quello di Arthur Conan Doyle, trovano una spartizione narrativa che conduce a distinti mezzi letterari di svolgimento delle loro storie. Per il primo si definisce una scelta legata al mantenimento dei brividi giallisti nel corso dell’intera narrazione della vicenda utilizzando un intreccio che emerge poco alla volta attraverso il magnetismo tipico delle “scatole cinesi”. Mentre nel caso dei racconti su Sherlock Holmes è fondamentalmente nei momenti di azione che riaffiora la ricchezza narrativo-deduttiva che si fa punto forza dell’intera indagine, disegnata in un progetto letterario sotto le sembianze di una corda intrecciata per poi essere sciolta dalla forza della razionalità umana e dunque nota nella figura dell’indiscutibile “detective per eccellenza”.

Anche se per noi è del tutto incomprensibile, il gentiluomo cortese e il perfido bruto possono coesistere in uno stesso essere umano: ne sono stati provati esempi nel mondo, e non pochi. Non si dice infatti che quanto più un uomo è gentile e amabile e affascinante, tanto più è facile che diventi un essere diabolico?

La belva nell’ombra non è più dunque l’uomo dai “due ruoli” ma la cruenta fallibilità dell’essere umano, la riscoperta del nostro io più malefico, cruento e perverso. La belva nell’ombra nasce da una riscoperta perversa della dipendenza verso la bestialità che da sempre appartiene all’uomo e che, desiderosa e persistente, attende nell’ombra in attesa della luce.

La belva nell’ombra, trattenendo il respiro, taceva immersa nell’oscurità.”

La Coffeer #