Aspettando Novembre – di Rachele Spreafico

#UnaRecensionealVolo

Buonsalve ai tutti voi, miei cari lettori! Bentornati nella rubrica di #unarecensionealvolo!

Oggi tra una parola ed un verso poetico vi presento un nuovo titolo di un’autrice emergente che, immersa tra tramonti, autunni inoltrati e tanta emotività, ha realizzato una pubblicazione editoriale dai tratti sognanti e romantici.

La lettura in questione si intitola “Aspettando Novembre” di Rachele Spreafico. Trattasi di una lettura poetica, sensibile e profonda, circondata da emozioni, ricordi e nostalgia.

Questo libro tratta una raccolta di poesie versatili e di brevi racconti trasparenti, vivi e sentiti, come lo sono i ricordi e le prime emozioni che ci sono donati dall’amore e dalle prime riflessioni in solitudine e attraverso cui la stessa autrice decide di mostrarsi e mostrarci i raggi di una visione ottimista e speranzosa di un futuro lontano ma tangibile e il cui orizzonte si descrive e si adorna di amore e serenità.

Attraverso le parole in versi dell’autrice, si denota una percezione di lontananza tra il presente ed il futuro, molto più sentito e manifesto rispetto allo spazio individuato dalla distanza che separa il passato dal presente. I protagonisti siano anche noi, le nostre emozioni e le nostre percezioni che si mostrano, tra una storia tratta in versi ed alcune pagine gettate in prosa, attraverso le fessure dello spazio e del tempo, in cui i nostri ricordi confusi ma ad ogni modo presenti trovano rifugio. Ci sono e restano indelebili le memorie che, come le immagini che tornano alla mente durante la lettura di queste mille parole e altrettanti mille turbamenti, lasciano dietro di sé nostalgiche credenze ma anche grandi passi di speranza.

“Occhi di nuvola. Avrebbe avuto senso se avessi avuto gli occhi grigi, come il cielo quando sta per piovere, però i miei occhi erano di un verde simile al folto delle foreste. Avevo sentito paragonare gli occhi delle persone a oceani sconfinati, a gemme rilucenti, tempeste, persino al cioccolato e alle nocciole. Mai avevo sentito parlare di nuvole. ”

Si sente nell’aria di questi racconti e di questi rapporti, un tono di malinconia e di addio, di amore e di meraviglia, di stupore e di speranza, di timore e di resistenza. Un nome e uno sguardo, la forza della parola ne mostra la concretezza: dove il silenzio non arriva, lo spazio tra le parole scritte e i ricordi hanno la forza di far nascere una nuova speranza.

“Ho passato così tanto tempo a guardare le stelle,

a cercarne di nuove,

farmi accecare dalla loro bellezza,

che quasi dimenticavo quanto è bella la Luna.”


Con questa presentazione lascio quindi la parola alle risposte che l’autrice Rachele Spreafico ha deciso di regalare nell’intervista esclusiva per tutti i cari lettori di #uncoffeealvolo! Attraverso le parole dell’autrice avrete la possibilità di cogliere in maniera più approfondita cosa è stato posto alle basi di quest’opera ed in che modo questo titolo possa fare al caso vostro.

1. Quale libro ha influenzato notevolmente la Sua passione per la scrittura?

Direi che il primo libro che ho letto “Sette baci ogni mattina” ha lasciato in me la voglia di condividere con gli altri i miei pensieri, i mondi interiori e le bizzarrie create dalla mia mente Dopo averlo letto, ne presi un secondo e un terzo e cosí via, accrescendo in me la passione prima per la lettura e poi per la scrittura. Scrivevo da prima di diventare lettrice, ma quel libro è stata la chiave per aprimi a nuove sfide.

2. Con quale personaggio dei Suoi scritti si ritrova particolarmente in simbiosi e in quali tratti della Vostra vita è percepibile tale affinità?

Essendo un libro molto autobiografico sotto certi aspetti c’è un piccolo pezzo di me in ogni pagina. Tra le storie brevi mi sento particolarmente dentro ad Occhi di Nuvola. Questa piccola storia introspettiva è nata da quell’espressione che mi disse letteralmente uno dei miei amici e che mi ha sempre fatto riflettere.

3. Quale messaggio ha voluto lanciare con il Suo libro?

Aspettando Novembre nasce dai tormenti della mia adolescenza, dalle cose belle ma soprattutto da quelle che ti lasciano un segno. L’intento di pubblicare un libro cosí personale nasce dall’esigenza di condividere a voce alta il dolore per poi affrontarlo. Vorrei che Aspettando Novembre, con le sue parole, fosse voce per chi non sa come descrivere il proprio tormento, che fosse un conforto per chi soffre ed affronta momenti difficili e per ricordare alle persone che non ė sbagliato parlare di ció che ci fa male, ma che piuttosto si debba avere sempre avere il coraggio di non rimanere in silenzio di fronte alla vita.

4. Quale pensa che sia il Suo “pubblico ideale”? Quale tipologia di lettore ha immaginato potesse trovare affinità con la Sua opera?

Aspettando Novembre è adatto a tutte le età a partire dai 13 ai 99+. Vorrei che si rivolgesse in particolare ai ragazzi in età adolescenziale perché quello per me è stato il periodo in cui la scrittura e la lettura mi hanno salvato.

5. Ha già qualche idea riguardo un Suo prossimo progetto letterario?

Si, attualmente sto lavorando ad un romanzo YA, tra romance e suspense, segreti famigliari e la riscoperta di un legame tra fratello e sorella.

6. Che rapporto ha con il mondo letterario? Pensa esista ancora un luogo di incontro e/o confronto tra autori di vario genere?

Da sempre il panorama letterario è luogo di confronto a mio parere, un luogo dove opere diverse dialogano fra loro, un luogo dove le stesse parole possono avere diverso significato ed aprire a nuove idee. Purtroppo peró il mondo letterario come quasi una rappresentazione della società, conferisce merito anche alla mediocrità e alla ripetitività lasciando indietro forse perle di cui in pochi parlano per lasciare spazio invece a titoli di punta.

7. Tre libri che si sentirebbe di consigliare

Personalmente consiglio “Il gioco dell’angelo” di Zafón, che mi ha preso dalla prima all’ultima pagina. Andando sul classico “I fiori di male “di Baudelaire, al quale sono molto legata e che mi ha ispirata in diverse occasioni. In ultimo restando in Italia “Ciò che inferno non è” di Alessandro D’Avenia, un’emozione pura.


Buona lettura con un buon Coffee al Volo!

La Coffeer_