La notte è senzalune per Venere – di Martina De Chiara

#UnaRecensionealVolo

Cari lettori, ecco a voi una nuova recensione pronta per essere accolta tra le brame dei vostri desideri letterari più raffinati ed assetati di letture imperdibili.

La #recensionealvolo odierna tratta una raccolta di poesie, eleganti e profonde, capaci di condurne, attraverso una circospezione ampiamente ricercata di versi e parole e ad una prima lettura, una metamorfosi emotiva inaspettata e profondamente sentita.

E’ lo stesso profumo di vita,

lo stesso sapore che associamo alla verità,

[…] ad accompagnarci sempre.

L’autrice Martina De Chiara, già nota nella cerchia degli autori emergenti con un’ulteriore raccolta di poesie “Il Diario dei Silenzi”, ci ripropone senza alcuna esitazione una fresca carrellata di nuovi versi dall’aspetto ricco, profondo, tormentato e senza escludere di certo un tratto di luminosa speranza. La raccolta è capace di parlare, con degna passione, riguardo i tratti più nascosti e fragili che si celano nell’animo umano: l’amore, l’amicizia, le parole della solitudine, la crescita, il tempo e molti altri.

L’autrice affronta, con un malinconico ma allo stesso tempo vivido tratto, le emozioni che attraversano ogni singolo, lasciando poi spazio ai pensieri del lettore che si incespica inevitabilmente tra i meandri della sua mente dove tratti di sé, che fino a poco tempo prima immaginava lontani, appaiono ora più vicini di quanto ci si aspetti.

I versi di queste poesie, come in tutte quelle degne di essere ritenute tali, parlano di pensieri e di uomini che volontariamente decidono di scontrarsi in una guerra fatta di emozioni e realtà per poi ritrovare la pace.

E con questa analisi di prima battuta accolgo in esclusiva per i lettori di #uncoffeealvolo, l’autrice Martina De Chiara, che con le sue considerazioni riguardo questa sua nuova opportunità letteraria, ha accettato con piacere di rispondere ad alcune nostre domande.

|| Quale libro ha influenzato notevolmente la Sua passione per la scrittura?

Sono sempre stata un’avida lettrice, soprattutto di letteratura straniera. E, anche se a causa della scrittura ho molto meno tempo per leggere, il tempo che mi resta lo dedico a libri scelti con molta cura. Uno dei libri che più mi ha segnato e influenzato è stato “Boulevard” di Flor M. Salvador. Si tratta di un libro in lingua spagnola che ho letto circa due anni fa in un periodo in cui ero davvero molto demoralizzata: le mie poesie sembravano non piacere a nessuno, per non parlare dei pochi lavori di narrativa che conservavo e che non mi piacevano più. Ricordo ancora la titubanza con cui ho iniziato questo libro: non era lunghissimo, ma sembrava molto impegnativa come trama e non sapevo se meritasse davvero il mio poco tempo libero. Quel libro ha lasciato un segno nel mio cuore, è stato il primo libro ad accendere come una lampadina sulla mia testa, ho pensato: la tua scrittura deve emozionare! Mi sentivo fosse così scontato ma allo stesso tempo così raro…

Da quel momento ogni verso, così come ogni parola che scrivo è pensata per arrivare prima al cuore dei miei lettori e poi, semmai, alla ragione.

|| Con quale personaggio dei Suoi scritti si ritrova particolarmente in simbiosi e in quali tratti della Vostra vita è percepibile tale affinità?

Anche se molti non lo sanno, scrivo molta più prosa che poesia. Al momento sto lavorando su una duologia che mi emoziona in prima persona. E’ una storia che parla di valori, apparenze e forza. Anche se nessuno la conosce ancora, il personaggio con il quale più mi sento più affine è Evolet Molina, una ragazza che combatte tra la più profonda voglia di vivere e la disperazione di non far parte di una realtà che sia reale per davvero. Scrivere di Evolet mi ha ricordato che per quanto difficili siano le nostre circostanze, nessuno può toglierci né l’amore naturale che proviamo, o dovremmo provare, per la nostra vita, né la gratitudine di esistere. Personalmente, tante volte mi sono ritrovata a chiedermi se stessi apprezzando davvero la mia vita, quanto grata fossi di averla e non sempre sono stata poi soddisfatta delle risposte che mi sono data. Evolet è davvero una donna grandiosa che come ha ispirato me, spero possa ispirare anche molti altri.

|| Quale messaggio ha voluto lanciare con il Suo libro?

Il messaggio che ho voluto lanciare con La notte è senzalune per Venere è un messaggio di accettazione. Il compito più difficile che abbiamo nella vita è quello di accettare il nostro corpo, la nostra vita, la nostra diversità e non sempre lo svolgiamo, purtroppo. Per questo l’immagine di un pianeta, Venere, che di questa raccolta è un po’ la musa, che, al contrario di altri pianeti, non ha nessuna luna. Da questo il termine senzalune, che ovviamente non esiste, ma che ho deciso di usare perché non c’è parola migliore per descrivere, non solo il cielo del pianeta di cui parlo, ma proprio la “non conformità” di molti di noi con la società in cui viviamo. La più grande rivoluzione si fa lavorando su sé stessi, quindi riuscendo ad andare controcorrente essendone fieri (se è questo ciò che dà un senso alla nostra vita), così come, a mio parere, il peggiore dei fallimenti è mollare nella lotta della vita.

|| Quale pensa che sia il Suo “pubblico ideale”? Quale tipologia di lettore ha immaginato potesse trovare affinità con la Sua opera?

Credo che non ci sia un vero e proprio pubblico ideale per La notte è senzalune per Venere. Questo perché, chi in un modo e chi in un altro, chi in un momento specifico e chi da sempre, siamo tutti alla ricerca di un posto in cui stare bene, in cui incastrarci perfettamente e del quale ci sentiamo parte naturale. Mi è capitato di incontrare persone inquadratissime, perfette nel ruolo che ricoprivano e di invidiarle, proprio per questo anch’io ho iniziato la mia ricerca per poi tornare dov’ero sempre stata e scegliere di restarci. Sono davvero soddisfatta del mio posticino anche se sono senzalune, diversa da ciò che la società odierna vorrebbe, ma questo va benissimo! Quindi tutti coloro che si sentono come me, che siano felici o meno di essere senzalune, si ritroveranno nelle mie poesie.

|| Ha già qualche idea riguardo un Suo prossimo progetto letterario?

Come ho accennato già, sto lavorando ad una duologia da circa due anni. Mi piace molto, troppo, tanto da darle il potere di condizionare il mio umore quando non riesco a portarla avanti o quando vorrei poterla pubblicare senza però averne la base (ancora…). Purtroppo per quanto riguarda il genere sento che non riuscirò mai ad etichettare questo progetto, ma se proprio fossi costretta ad affibbiargliene uno, direi mistero. Della trama preferisco svelare poco ma posso dire che ha una forte impronta “Dark Academy”, che la maggior parte della storia si svolge all’interno del così chiamato Palazzo, un vero e proprio tempio dell’arte, e che ci sono pochi (ma, si spera, buoni) personaggi principali e tanti personaggi secondari. La mia più grande conquista personale è stata riuscire a renderli tutti abbastanza originali, identificabili ma soprattutto necessari, con uno spessore. Comunque, spero che questo possano presto confermarmelo i lettori.

|| Che rapporto ha con il mondo letterario? Pensa esista ancora un luogo di incontro e/o confronto tra autori di vario genere?

Amo il mondo letterario, trovo che gli scrittori moderni siano essi stessi, ancora prima di ciò che producono, la massima espressione d’arte. Ho trovato nel mondo letterario onesti e rispettosi colleghi e questo non ha prezzo, oltre che fantastici scrittori e lettori che dedicano veramente l’anima a questo nostro piccolo pianeta a parte. In qualità di scrittrice indie, ho capito che bisogna sgomitare per trovare un posto in seconda fila (in prima ci sono solo i grandi, ancora), e sapere di avere dei colleghi “sportivi” è rassicurante, mi ricorda che possiamo tutti trovare il nostro posticino illuminato.

|| Tre libri che si sente di consigliare.

Mi sento di consigliare i seguenti tre libri e i rispettivi motivi: la Bibbia, perché oltre ad essere molto credente, sono appunto una scrittrice e mi ritengo fortunata quando posso attingere dal Libro più bello, saggio e d’impatto dell’intera storia umana; Boulevard (Flor M. Salvador, lingua spagnola), che non è, tra i libri che ho letto, quello scritto meglio, ma è stato capace ad insegnarmi che la scrittura deve emozionare il cuore ancor prima di raggiungere la ragione; ed infine Save the Cat! Writes a Novel (Jessica Brody, lingua inglese), perché, secondo me, arriva un momento nella vita di ogni scrittore dove ci si rende conto che la scrittura è, sì un’arte meravigliosa, ma è anche pura scienza e questo libro ne spiega il perché e ne illustra il come.


Buona Lettura!

La Coffeer_